COMUNICATO STAMPA
Il 12 Gennaio 2011 si è tenuto presso la sala Tirreno della Regione Lazio un seminario sulla ricerca promossa dal Coordinamento dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura del Lazio sulle contenzioni meccaniche dei pazienti psichiatrici.
Il seminario, che è stato organizzato dalla Direzione Regionale Assetto Istituzionale, Prevenzione e Assistenza territoriale e dall’Area Soggetti deboli, ha visto la partecipazione dei membri della Consulta regionale per la Salute mentale, dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale, dei Direttori dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura del Lazio e di altri operatori dei servizi per la salute mentale.
Sono stati presentati dal dr. Sangiorgio i dati relativi alle contenzioni effettuate nei reparti psichiatrici del Lazio del 2009, a confronto con gli anni precedenti.
Legare una persona al letto è una scelta terribile che andrebbe compiuta solo in caso di estrema necessità. In tutto il mondo, tuttavia, la contenzione (insieme all’uso delle stanze di isolamento che in Italia non esistono) è una pratica diffusa e talora abusata, non solo nei reparti psichiatrici. Appare quindi fondamentale, sia sul piano etico sia scientifico, monitorare in modo omogeneo il fenomeno per mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.
Nel corso della riunione la Regione ha assunto l’impegno di sostenere le iniziative in merito che consistono in un Audit clinico annuale, nell’adozione in tutti i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura del Lazio di un Registro delle contenzioni e di un Protocollo operativo, nella valutazione di indicatori di qualità, quale il tempo delle contenzioni.
Si rileva tuttavia che la contenzione rappresenta solo il prodotto finale di una serie di eventi che hanno origine nell’insufficienza della presa in carico del paziente grave da parte dei servizi territoriali.
Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito ad un progressivo depauperamento di personale e risorse strutturali con una preoccupante diminuzione degli interventi domiciliari e un aumento del ricorso al ricovero e alle cure obbligatorie.
Non c’è da stupirsi se pensiamo che solo le malattie psichiatriche gravi (schizofrenia, disturbo bipolare, gravi disturbi di personalità), per non parlare dei cosiddetti disturbi emotivi comuni, colpiscono in Italia più dell’8% della popolazione generale, mentre la spesa per la salute mentale rappresenta solo l’1,2% della spesa sanitaria nazionale.
Politici, amministratori, operatori dell’assistenza, utenti e familiari, hanno quindi l’obiettivo comune, nel campo della salute mentale, di garantire interventi preventivi e cure efficaci nel territorio, perché solo una reale presa in carico territoriale può ridurre gli episodi critici che hanno spesso come sbocco obbligato il ricovero, il TSO e la contenzione, qualora l’agitazione e l’aggressività siano ormai fuori controllo.
Inoltre, è inderogabile l’apertura dei nuovi Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (Tor Vergata, Policlinico Casilino, nonché Frosinone, Cassino e Colleferro) previsti dal Piano regionale per il riordino della rete ospedaliera per garantire ai pazienti ricoverati condizioni conformi allo standard europeo.
Giuseppe Ducci
Per vedere la publicazione Qui
lunedì 31 gennaio 2011
12 Gennaio 2011 Seminario sulle contenzioni meccaniche
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento